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Le regole del bridge

Il bridge è uno dei giochi di carte più famosi e praticati al mondo e le regole del bridge sono il frutto di una leggera evoluzione del classico gioco di carte britannico whist, praticato in Inghilterra e nel mondo britannico fin dal diciottesimo secolo e che, a sua volta presenta regole che derivate da un più antico gioco chiamato Ruff and Honours.

In questa guida ti parlerò del gioco del bridge, spiegandoti le regole di gioco, e alcune varianti, e ti racconterò brevemente la storia di questo gioco che ogni anno appassiona milioni di giocatori coinvolti in numerosi tornei di bridge in tutto il mondo.

Il bridge è un gioco di carte e di abilità più che di fortuna, che trova poco spazio nei circuiti del gioco d’azzardo, se bene si presti al mondo delle scommesse grazie ai suoi tornei internazionali e ad alcune meccaniche di gioco. Analogamente ai più popolari giochi del Poker e al Baccarat, o di giochi come la scopa e la briscola, il gioco del Bridge è uno dei pochi giochi di carte competitivi in cui i giocatori sono chiamati a confrontarsi, studiarsi ed affrontarsi per le proprie abilità più che per la propria fortuna.

La storia del Bridge

La storia del bridge è una storia molto antica, che intreccia nel proprio passato la storia evolutiva di altri giochi come il Whist e il Ruff and Honours, la cui prima diffusione risale almeno al diciannovesimo secolo quando, nel 1873, nacque una variante del gioco del Whist, chiamata Whist Bridge. In questa prima versione del gioco del bridge si giocava in quattro giocatori divisi in due squadre da due giocatori, mentre le regole del gioco erano le stesse del whist classico, nel quale però, si giocava in tre e non era prevista la dichiarazione. La dichiarazione è una delle meccaniche di gioco che contraddistinguono il gioco del bridge e le sue regole, da altri giochi molto simili, e ne parleremo in maniera più approfondita nei prossimi paragrafi.

Tra il 1873 e il 1904 il gioco del Whistbridge, a causa delle interferenze e influenze di altri giochi simili, come il Biritch, subì alcune mutazioni che portarono alla nascita, nel 1904, di un gioco chiamato Aucrion bridge, nel quale veniva introdotta per la prima volta la meccanica della dichiarazione.

Altre mutazioni e interferenze portarono alla nascita, nel 1918 e nel 1925 dei giochi del Plafond bridge nato in Francia sul finire della guerra, e del Contract Bridge, nato negli stati uniti d’america intorno alla metà degli anni venti e codificato da Harold Stirling Vanderbilt.

Queste due versioni del gioco, ereditavano dall’Aucrion bridge la meccanica della dichiarazione e dal whistbridge il numero di giocatori e la disposizione al tavolo, mentre le regole di base del bridge rimanevano molto simili a quelle dell’originale whist.

La grande diffusione del contract bridge negli stati uniti nella seconda metà degli anni venti, portò Ely Culbertson, a fondare nel 1929 la rivista Bridge World, una rivista dedicata alle regole e al gioco del bridge gioco sempre più diffuso su scala globale. Anche l’Italia fu coinvolta dalla febbre del Bridge, e negli anni trenta il gioco venne praticato con il nome italianizzato diventando Il ponte.

Ed è proprio in Italia, per mano del giocatore napoletano Eugenio Chiaradia, soprannominato o’professore, che, introducendo nel gioco un sistema che assegnava all’apertura il significato convenzionale di “1 Fiori” ebbe origine il gioco del Bridge moderno, ovvero il bridge così come lo conosciamo oggi.

Come giocare a Bridge

Per poter giocare a bridge è necessario che i giocatori siano rigorosamente quattro, divisi in due coppie da due giocatori, che devono essere disposti l’uno di fronte all’altro, in modo che ognuno dei quattro giocatori abbia alla propria destra e sinistra i due giocatori della squadra avversaria. Esistono varianti del gioco in cui si può giocare anche in tre o quattro coppie, ma, nel gioco del bridge le coppie sono due e i giocatori totali non possono essere ne più ne meno di quattro e ad ogni giocatore corrisponde uno dei quattro punti cardinali, in questo modo i giocatori della coppia Nord Sud, giocano contro i giocatori della coppia Est Ovest.

Per poter giocare è necessario disporre anche di un mazzo di carte da 52 carte, vale a dire un mazzo di carte francesi prive dei jolly e le carte nelle regole del bridge seguono una gerarchia che va dalla carta più alta a quella più bassa, di conseguenza all’asso fa seguito il re, la donna, il fante e poi tutte le carte con valore numerico dal dieci al due, mentre la gerarchia dei semi vede nelle regole del bridge vede le carte di Fiori come carte dal valore più basso, seguite, con un valore leggermente più alto, le carte di quadri, di cuori e in fine le carte del seme di picche, convenzionalmente il seme più forte nel bridge.

Una sessione di gioco o più semplicemente una partita a bridge, generalmente prevede più mani consecutive, al cui termine la squadra con il punteggio più alto è dichiarata vincitrice. Durante ogni mano vengono distribuite le carte e di seguito vedremo nel dettaglio come avviene la distribuzione nel gioco del bridge.

La distribuzione è una delle due fasi del gioco e determina il contratto, e il numero di prese che ognuna delle due coppie si impegnerà a fare. La presa consiste nell’insieme delle quattro carte giocate in a turno dai giocatori, e in ogni mano ci sono convenzionalmente 13 prese, ne consegue che, al termine della mano, le 52 carte del mazzo saranno state giocate e bisognerà rimescolare il mazzo per una nuova mano.

Lo scopo del gioco è quello di ottenere il maggior numero di punti che, come anticipavo, sono determinati principalmente da due fattori il contratto e il numero di prese effettivamente conseguito.

La distribuzione della carte nel gioco del bridge

La distribuzione delle carte nel gioco del bridge è affidata al mazziere, uno dei quattro giocatori che, scelto in rotazione. Non vi sono particolari regole sulla scelta del primo mazziere, anche se, il primo mazziere viene convenzionalmente scelto in modo casuale attraverso la pesca di una carta, e il giocatore che pesca la cara più alta sarà il primo giocatore a distribuire le carte. Spesso nella fase preliminare sono impegnati tre giocatori su quattro, il primo giocatore mescola le carte, il secondo taglia il mazzo ed il terzo distribuisce le carte, in questo modo si evitano eventuali manomissioni del mazzo prima dell’inizio della mano di gioco.

Una volta iniziata la distribuzione il giocatore distribuisce una carta alla volta a tutti i giocatori, convenzionalmente in senso orario partendo dal giocatore alla sua sinistra, e al termine della distribuzione, quando tutti e quattro i giocatori hanno in mano 13 carte, il gioco può iniziare con la dichiarazione, ma, prima di effettuare la dichiarazione, i giocatori sono tenuti ad ordinare le carte che hanno in mano, in base ai quattro diversi semi.

La dichiarazione nel gioco del bridge

Nel gioco del bridge la dichiarazione, spesso chiamata anche licitazione, ha lo scopo di indicare il contratto che indica il seme della briscola o atout, temporanea per quella mano, e il numero di prese che una delle due coppie si impegna a fare e il rapporto tra seme, carte in mano di una coppia e prese, è determinato da alcune regole.

Vediamo allora come funziona e come si struttura la dichiarazione.

La chiamata e assegnazione del contratto nel gioco del bridge

All’inizio della fase di gioco della dichiarazione i giocatori, a turno, parlano, e il primo a parlare è il mazziere, cui fa seguito il giocatore alla sua sinistra e si procede in senso orario, come durante la distribuzione delle carte. Ogni giocatore può scegliere se passare o se effettuare una chiamata che superi, per numero di prese o per rango del seme, la chiamata precedente chiamata.

Se quindi un giocatore ha dichiarato uno 2 di quadri impegnandosi a fare 8 prese sui quadri, il giocatore successivo potrà passare il turno o fare una dichiarazione, che potrà essere un 3 di fiori, un due senza autout, un due di cuori o di picche, ma non potrà chiamare un 2 di fiori, perché una chiamata sul 2 di fiori avrebbe un valore minore rispetto alla chiamata sul 2 di quadri.

Durante la fase di dichiarazione può durare uno o più giri, poiché ogni giocatore può fare più dichiarazioni, anche dopo aver passato, e la fase di dichiarazione termina automaticamente dopo tre passi consecutivi.

Se tutti i giocatori passano, la mano non viene giocata e il punteggio di quella mano è pari a zero.

Convenzionalmente il mazziere, all’inizio del gioco fa una chiamata sul 1 fiori, la chiamata più bassa che si possa fare nel gioco del bridge, questa chiamata di apertura prende il nome di fiori napoletano, in onore di Eugenio Chiaradia, padre del bridge moderno.

Terminata la dichiarazione, il contratto viene assegnato alla coppia di giocatori che ha atto l’ultima dichiarazione e se una squadra pensa che l’avversario non possa rispettare il contratto può scommettere sul contre, mentre i giocatori con contratto, se sicuri di poter rispettare il contratto, possono rispondere al contre con un suorcontre.

Gioco della carta secondo le regole del bridge

Terminata la dichiarazione il gioco entra nel vivo e le regole del bridge prevedono che il gioco proceda quindi con tre giocatori, il primo della squadra con contratto, giocherà in difesa, cercando di rispettare il contratto, i suoi avversari giocheranno in attacco nel tentativo di impedirglielo e il compagno di squadra del giocatore in difesa, verrà considerato il morto e dovrà scoprire le proprie carte sul tavolo, rendendole visibili a tutti e tre i giocatori rimanenti.

Il gioco procede quindi una carta alla volta e durante ogni presa, le carte giocate devono essere dello stesso seme della prima carta messa in gioco. Può però capitare che un giocatore non disponga di una carta del seme in gioco, in quel caso può giocare una carta di un seme differente.

Una volta che tutti i giocatori hanno giocato la propria carta, il giocatore che ha giocato la carta più alta di quel seme, si aggiudica la presa.

Punteggio nel gioco del bridge

Al termine della tredicesima presa, e quindi della mano, secondo le regole del bridge, viene calcolato il punteggio in base al numero di prese effettuate e durante una partita libera, i semi di cuori e picche sono detti semi nobili ed hanno un punteggio più alto rispetto ai semi di quadri e fiori.

Il punteggio viene assegnato alla squadra titolare del contratto nel caso questi abbiano effettuato un numero di prese pari o superiori a quello indicato nella dichiarazione e nel contratto, se invece il contratto non viene rispettato, i punti vengono assegnati alla squadra avversaria.

Le prese nobili, cuori e picche, valgono generalmente 30 punti, mentre le prese minori, fiori e quadri, valgono generalmente 20 punti, inoltre la prima presa dichiarata a senza, vale 40 punti e le prese dichiarate successive valgono 30 punti.

Oltre ai punti di base delle singole prese esistono altri punti extra e sono, 50/100 punti per la chiusura di un contratto, 100/200 punti per ogni presa extra contratto in prima e 200/400 in seconda, 500 punti per un piccolo slam, vale a dire 6 prese dichiarate in prima e 750 per sei prese dichiarate in seconda, 1000 punti per un grande slam con 7 prese in prima e 1500 per sette prese in seconda.

Oltre ai punti, le regole del bridge prevedono anche delle penalità, sia per le squadre con contratto che per gli avversari e questi prevedono una penalità di 50 punti per le prese non contrate in prima, e di 100 punti per le prese contrate, vale a dire le prese fatte se una squadra ha dichiarato il contre, mentre per chi ha dichiarato il suorcontre, la penalità è di 200 punti.

Diversamente dai punti che vengono assegnati alla squadra che effettua la presa, le penalità vengono assegnate a chi non effettua la presa.

Se quindi una coppia ha dichiarante fa una presa sulla dichiarazione, e gli avversari hanno giocato il contre, la penalità va ai giocatori che hanno giocato il contre. Se invece gli avversari del dichiarante fanno una presa, la penalità va al dichiarante se questi ha usato il suorcontre.

Le regole del bridge prevedono anche l’assegnazione di alcuni punti indipendenti dal risultato della mano, che sono detti punti onore. Vale a dire 100 punti extra se in una mano sono stati presi 4 o 5 onori maggiori, vale a dire Asso, Re, Regina, Fante e 10, del seme della dichiarazione, 150 punti se in una mano sono presi più di 5 onori maggiori, e 150 punti se in una mano sono stati presi 4 assi da un singolo giocatore.

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Antonio

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